08 Ago 2017

È solo dopo l’esperienza che ti rendi conto che viene il profitto prima di tutto.

Questo, infatti, è uno di quegli argomenti di cui capisci l’importanza solo se ci sei già passato. Se quindi non ti sei fatto ancora un esperienze sul campo, leggi con attenzione queste righe perché potrebbero evitarti un problema futuro. Se ci sei già passato, invece, ti propongo un modo pratico far sì che la tua nuova attività produca reddito fin dall’inizio.

Un aspetto secondario

Solitamente pensi a tutti i problemi della quotidianità da risolvere, pensi a occuparti delle esigenze dei clienti e spesso hai l’arduo compito di far funzionare il ciclo finanziario dell’azienda. E quindi a fare il fatturato che garantisca le risorse necessarie a far fronte agli acquisti e ai costi aziendali e, tema ancora più delicato, a far sì che i flussi finanziari siano adeguati alle scadenze programmate. Il che comporta, alcune volte, anche dover correre da clienti o banche per rispettare gli impegni coi fornitori. Il tuo lavoro è centrato sul far funzionare l’intera organizzazione.

Il profitto durante la gestione normale diventa un aspetto secondario. Perché erroneamente si pensa che la marginalità da cui deriva il profitto sia una diretta conseguenza de lavoro ben fatto.

Anche gli strumenti di analisi…

Del resto anche i bilanci che ci hanno insegnato a compilare e che usiamo comunemente sia internamente per rilevare gli andamentali che quelli pubblici che compiliamo per pagare le tasse ci hanno abituato a ragionare in questo modo.

Il Profitto è la diretta conseguenza di quanto resta dalle Vendite detratte dei Costi. ( V – C = P).

Così anche il valore è difficile da rilevare, tante sono le variabili che intercorrono e tanti gli elementi da considerare per definire il profitto. Se non hai un minimo di struttura organizzata tieni normalmente d’occhio il fatturato che è un valore semplice e perdi di vista l’obiettivo principale della tua attività.

L’azienda e l’imprenditore possono avere obiettivi ben più alti che motivano la loro attività. Che però non saranno raggiungibili senza un profitto che sostiene tutte le attività.

E poi non tutti sanno che…

È nota la statistica riguardo al fatto che mediamente 50% delle aziende che iniziano la propria attività fallisce entro il quinto anno. 

Quello che si sente meno però, è che l’altra metà di imprenditori che sopravvivono spesso non sono in una situazione idilliaca ma l’attività può proseguire in modo molto difficile, dovendo inseguire spesso situazioni in cui, malgrado l’idea riscuota successo e riesca a far crescere il fatturato, non riesce a creare valore e portare profitto in azienda.

Per perseguire ogni obiettivo dell’azienda compresi i più alti dal punto di vista etico, il profitto è condizione necessaria per garantire un futuro all’azienda e all’imprenditore.

Una questione di timidezza

Alcune volte è una questione di timidezza. Tra i propri dipendenti e tra i propri clienti alcune volte l’imprenditore, specie se alle prime esperienze e con grandi ambizioni,  considera il guadagno un tabù. Si vergogna a chiedere denaro per il suo prodotto/servizio e a parlare di guadagno. Questo con l’intento di comunicare l’importanza del prodotto/servizio al di là del valore economico.

Attenzione. Se hai intenzione di pagare bollette e nutrire te e i tuoi familiari (…se ci sono) oltre a perseguire i tuoi obiettivi personali e professionali, fatti pagare sempre e il più possibile per il tuo lavoro.

 Profittaci.

In termini pratici significa anteporre nella gestione il profitto alle spese. Passare quindi ad una gestione in cui il Profitto è la parte più importante e va considerato prima dei costi.

Nella gestione corrente questo comporta tenere costantemente l’attenzione sui dati relativi al profitto aziendale nel modo migliore possibile e gestire i costi per garantirne gli obiettivi prefissati.

Un aiuto al tuo cervello

Quando riusciamo a far crescere le vendite del nostro prodotto, solitamente dentro di noi consideriamo che quelle vendite potranno garantire una quantità maggiore di soldi da spendere per la nostra azienda. E che, ovviamente, spendiamo. Questo aumento dei costi influisce sul margine riducendo così i benefici delle nuove vendite. Mantenendo al minimo il profitto aziendale.

Diverso è invece se dalle vendite attenzioniamo i nostri obiettivi di profitto e su quello moduliamo i livelli di costo che possiamo sostenere. In questo caso, invece, ci mettiamo in una condizione tale da aiutare il nostro cervello a trovare le migliori soluzioni per rispettare quei costi che garantiscono quel profitto prestabilito.

Per il semplice principio per cui consideriamo ciò che mettiamo in ordine al primo posto la più importante.

( Profitto –>Vendite –> Costi).

È un approccio completamente diverso da quello che ci hanno insegnato ma è il modo per” trasformare il tuo mostro mangia-soldi in una macchina produci denaro.

Se vuoi provare questo nuovo approccio o hai dubbi puoi contattarmi da qui o per mail su vincenzo@coachingdimpresa.com

 

 

 

 

Comment (1)

  1. I chiodi fissi dell'imprenditore! - Coaching D'impresa

    […] già parlato di quanto sia importante il profitto, e ancora più importante del profitto c’è la cura dell’area vendite che è alla base […]

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